PER ARRIVARE AD ESSERE UN BUON COMBATTENTE è NECESSARIO:

RAGGIUNGERE il MUSHIN (mente vuota)

UN BUON COMBATTENTE mushin

E’ una condizione mentale completamente libera da pensieri che ci permette di affrontare l’attimo senza considerazioni
o prevenzioni, la reazione naturale istantanea nel momento in cui riceviamo l’azione, potremmo associarlo all’istinto.
E’ la capacità di reazione ideale nell’affrontare una circostanza nell’istante in cui si verifica “è come quando ci troviamo
alla guida e improvvisamente di fronte appare una persona e freniamo automaticamente”. Nell’affrontare il
combattimento si impara ad intuire gli intendimenti dell’avversario automaticamente, intercettare il colpo e restituirlo
senza neppure pensarci applicando tutto il bagaglio tecnico assimilato.
Questa abilità è frutto di un lungo allenamento, solo la continua pratica e la ripetizione metodica delle tecniche e dei
movimenti riescono a creare quei percorsi neurali che innescano il recondito della mente (a questo serve il continuo
allenamento tori-uke, a questo serve il Kumite).
“Noi siamo quello che facciamo ripetutamente, perciò l’eccellenza non è un’azione ma un’abitudine” (Aristotele).

 

AVERE IL CORAGGIO DEI FORTI, NON QUELLO DEI DISPERATI

Per ottenerlo, bisogno fare ricorso a tutte le energie fisiche, mentali e morali, la determinazione di riuscire
deve perciò nascere dal profondo del cuore e della mente, non deve essere il gesto di un disperato di un
mancato o di un disilluso.

 

ESSERE SERIO, MODESTO e DISCIPLINATO

Prima del coraggio e dell’abilità è richiesta la disciplina dello spirito e del corpo.

 

AVER MATURATO lo ZANSHIN (mantenere alto lo spirito)

UN BUON COMBATTENTE zanshin-kanji

Nasce da una concentrazione di tutti i sensi rivolta ad un particolare momento o ad una determinata azione,
fisica e mentale “qui ed ora”. E’ strettamente legato al Mi Kamae (postura del corpo esterna) e Ki Kamae
(postura psicologica interna). La perdita dello Zanshin equivale ad aprire una falla (kyo) nella propria difesa
che potrebbe essere sfruttata dall’avversario per abbatterci.

 

SAPERE QUANDO è il MOMENTO di COMBATTERE e il MOMENTO di NON COMBATTERE

Bisogna essere sempre pronto e aspettare il momento per cogliere il nemico impreparato, essendo terribili
nell’attacco e rapidi nelle decisioni.

 

NON SOLLECITARE RICOMPENSE

La più bella ricompensa è la coscienza di aver portato a termine la missione che ci è affidata. Le medaglie, gli
elogi, gli onori rendono fieri chi li riceve per lo spontaneo riconoscimento di chi giudica, non chi li sollecita o li
mendica.

 

BISOGNA STUDIARE INSTANCABILMENTE le TECNICHE

Assimila i fondamentali (passaggi, posizioni del corpo, atemi e punti di pressione) a tal punto che lo studio
deve sfociare nella totale comprensione che il principio della tecnica è più efficace della tecnica stessa. Capito
il principio mille altre tecniche di combattimento potranno sfociare dai medesimi passaggio, posizioni del
corpo, atemi e punti di pressione.